- Sono in fila all'Agenzia delle Entrate. Davanti a me c'è una ragazza, giovane, ma più grande di me. È bella, ben vestita. La osservo e penso che non è poi tanto più grande di me, anche se probabilmente è mamma. Non so, ha l'aria di esserlo. Allora in un attimo nella mia mente si affollano pensieri uno dopo l'altro, quasi a spintonarsi. "Sembra parecchio più grande di me, eppure non deve esserlo più di tanto. Oddio! Diventare mamma fa cambiare tutto, improvvisamente. È un attimo!" All'improvviso la serenità con cui stavo andando verso il mio imminente trentesimo compleanno vacilla. Sento in qualche modo gli anni che passano più veloci, li vedo, trasformarmi in qualcosa di nuovo e molto distante da ciò che sono ora, troppo rapidamente. Mi prende un po' l'ansia. Decido che fino al 10 dicembre avrò 29 anni. Non uno di più! 😄
Mortografia
Ho coniato questo termine nottetempo, tra le due e le tre, quando vuoi per la Pepsi bevuta a cena, vuoi per l'eccessiva luce che filtra dalla mia finestra tedesca senza serrande, o per qualche altra, sconosciuta ragione non riuscivo a chiudere occhio. E cosa si fa quando non si riesce a dormire?! Si ripensa alla propria giornata; a ciò che si è fatto, visto, ... letto! Ebbene, in piena notte mi viene in mente Mortografia , che non ha nulla a che fare con l'ortografia dei poveri defunti, bensì designa quei casi di ortografia, tanto disastrosa da sferrare un colpo mortale alle coronarie del malcapitato lettore, o provocargli, se ne è affetto, un importante attacco d'asma o un enfisema. Si parla di Mortografia , non tanto quando un parlante dimostra palesemente e ripetutamente (all'interno di un testo) di non conoscere le regole grammaticali, sintattiche e ortografiche della propria madrelingua. Eh no! Il dono della Mortografia appartiene solo ad una determi
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