Ho coniato questo termine nottetempo, tra le due e le tre, quando vuoi per la Pepsi bevuta a cena, vuoi per l'eccessiva luce che filtra dalla mia finestra tedesca senza serrande, o per qualche altra, sconosciuta ragione non riuscivo a chiudere occhio. E cosa si fa quando non si riesce a dormire?! Si ripensa alla propria giornata; a ciò che si è fatto, visto, ... letto! Ebbene, in piena notte mi viene in mente Mortografia , che non ha nulla a che fare con l'ortografia dei poveri defunti, bensì designa quei casi di ortografia, tanto disastrosa da sferrare un colpo mortale alle coronarie del malcapitato lettore, o provocargli, se ne è affetto, un importante attacco d'asma o un enfisema. Si parla di Mortografia , non tanto quando un parlante dimostra palesemente e ripetutamente (all'interno di un testo) di non conoscere le regole grammaticali, sintattiche e ortografiche della propria madrelingua. Eh no! Il dono della Mortografia appartiene solo ad una determi
Se fossi qui, adesso Dormirei tra le tue braccia O forse no Non riuscirei A non baciarti, A non stare sveglia Ad ignorare i movimenti del mio cuore A non estenderli a quelli del corpo
Ci sono cose nella vita che credi non ti abbiano mai riguardato. Finché un bel giorno qualcosa o qualcuno richiama alla tua mente ricordi sparsi che, messi insieme, stravolgono quella convinzione. E capisci che certe cose nella tua vita ci sono sempre state, anche se sullo sfondo. E che anche ciò che se ne sta sullo sfondo ha un impatto, un impatto di cui all'improvviso ti scopri consapevole. Ed è bello. Perché anche il passato, di cui crediamo di sapere già tutto, può riservarci delle sorprese.
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