Mortografia

Ho coniato questo termine nottetempo, tra le due e le tre, quando vuoi per la Pepsi bevuta a cena, vuoi per l'eccessiva luce che filtra dalla mia finestra tedesca senza serrande, o per qualche altra, sconosciuta ragione non riuscivo a chiudere occhio.

E cosa si fa quando non si riesce a dormire?! Si ripensa alla propria giornata; a ciò che si è fatto, visto, ... letto!

Ebbene, in piena notte mi viene in mente Mortografia, che non ha nulla a che fare con l'ortografia dei poveri defunti, bensì designa quei casi di ortografia, tanto disastrosa da sferrare un colpo mortale alle coronarie del malcapitato lettore, o provocargli, se ne è affetto, un importante attacco d'asma o un enfisema.

Si parla di Mortografia, non tanto quando un parlante dimostra palesemente e ripetutamente (all'interno di un testo) di non conoscere le regole grammaticali, sintattiche e ortografiche della propria madrelingua. Eh no!
Il dono della Mortografia appartiene solo ad una determinata cerchia di parlanti; ne cito di seguito alcune categorie:


  • Persone che si proclamano veri e propri cultori della Lingua Italiana;
  • Persone che per un intero semestre universitario sostengono di non avere alcun bisogno di frequentare un corso di grammatica italiana [e all'esame scrivono un eccezione, senza l'apostrofo (aaaaah! questa è pura mortografia! Mi infastidisce scriverlo anche solo per dimostrazione!)];
  • Compagni di corso che vantano ottimi voti, ed anche ottime capacità;
  • Persone che occupano un ruolo rilevante all'interno della società, o di una qualsivoglia scala gerarchica di cui facciamo parte.
  • Persone che non fanno che decantare i propri titoli, come se chiunque abbia preso una laurea sia necessariamente un genio nella sua materia (e di certo in Italia non è così).
Potremmo riassumere, in sintesi, che il tipico scrittore mortografico è un soggetto da cui mai e poi mai ci aspetteremmo quell'errore. Che non è poi un errore, bensì l'Errore.  L'Errore, quello con cui maestri e professori ti tartassano per una vita, quello che le persone normalmente correggono ad altre
persone, quello che ... lo DEVI sapere che non si dice! Quello che, se lo fai, è gravissimo!



Vi ho spiegato, dunque, il significato del mio nuovo conio linguistico, fresco fresco di neve Berlinese!
Non so quanto vi servirà nella vita questo termine, e spero per voi che vi serva ben poco, altrimenti vorrà dire che di errori mortografici ne vedete a bizzeffe!
Ad ogni modo, sono certa che non appena ne vedrete uno penserete: "Oddio! Mortografia, ci sta proprio!"


Detto ciò ...  spero di non aver scritto per dieci minuti sulla mortografia altrui, dando poi prova della mia! E comunque, anche se fosse, dimostrerebbe che sono una comune mortale e che anche io, come tutti, ho avuto incontri occasionali con essa.

Il controllo ortografia, senza M, continua a dirmi che "mortografia" è una parola che non esiste.
HAI TORTO!
La lingua la fanno i parlanti, caro mio! Anche se, ahimè, spesso la fanno male ...

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