Ritratti

Beatrice

Isola d'Ischia, luglio 2013

Lavinia Borhy

Procchio, Isola d'Elba, agosto 2013

Lavinia Borhy

Lavinia Borhy




Io e i cagnoli

Non sono mai stata una grande amante dei cani. Da piccola, a  dire il vero, ne ero totalmente terrorizzata. Crescendo, poi, il terrore è svanito, ma non si può certo dire che sia stato sostituito da un amore per gli amici a quattro zampe ...

Il primo cane a cui ho voluto davvero bene si chiamava Domino. Domino era una dalmata non udente; era buonissima e anche molto bella. Era il cane della famiglia presso cui lavoravo come au pair in Inghilterra. Forse portarla a spasso non rientrava esattamente nelle mie mansioni, ma io lo facevo con piacere. Mi ero affezionata davvero a quel "Tani", così chiamato dalla sua padroncina bilingue nel tentativo di pronunciare l'italiana parola "cane"!

Poi quell'esperienza finì, e me ne tornai in Italia dal mio micio George.

A fine 2006 in campagna da nonno arrivò Perla, una bellissima maremmana. Quando la conobbi aveva solo 4 mesi, era un batuffolo, tutta pelo!
Perla mi faceva impazzire, così, di tanto in tanto, me ne andavo in campagna il weekend per vederla e coccolarla. Dopo qualche mese non era più quel piccolo batuffolo che avevo conosciuto. Quando andavo a trovarla si metteva su due zampe per farsi accarezzare la testa ed era alta quanto me!
Era bellissima, ma purtroppo morì solo l'estate dopo, e da quel momento non andai più in campagna per un po'.

Nel marzo 2009 perdemmo George, dopo un anno di alimentazione specifica per i reni e due ricoveri. Aveva l'AIDS felino, e per noi fu un duro colpo. Eravamo tutti d'accordo: niente più animali.

Mia sorella Bea ha sempre avuto un particolare ascendente sugli animali. Con lei sono tutti estremamente pacati e lei non ne ha affatto paura!
Passato un po' dalla perdita di George, Bea ha cominciato a mostrare il desiderio di avere un cagnolino, anche se mamma non era proprio d'accordo. Le solite scene tra genitori e figli, del tipo: "Il cane è un impegno serio ..." cose verissime, per carità.
Ad ogni modo durante la scorsa estate mamma si è convinta: Bea avrebbe avuto un cagnolino. "Un cane piccolo, però". Doveva solo trovare quello giusto.

Ebbene ... quello che vedete in queste foto è proprio il nostro "cane piccolo", piccolissimo! E soprattutto un cane leggiadro, di una delicatezza ineguagliabile! :)
Eppure, per nulla al mondo torneremmo alla nostra vita senza la distruttiva Rollyka, "La mia Meravigliotta", come la chiamo io!
Questi 30 kg di coccole e devastazione hanno fatto più di qualsiasi elisir del buon umore, medicina o terapia esistente al mondo!
La nostra Rollyka è davvero parte della famiglia. Ha messo tutti d'accordo, ci ha uniti, ha portato ciò che ci mancava, e non finiremo mai di ringraziarla per questo!



Ginevra

Civitavecchia, 16 settembre 2012


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