Chi sono

Una mia amica recentemente mi ha definita "feticista delle lingue" e devo dire che poche persone nella mia vita mi hanno saputa descrivere così bene con così poche parole! 

Il cambio di prospettiva che mi offrono le lingue straniere e la fregola di sbirciare la vita da un'angolazione sempre diversa sono di certo la prerogativa di ogni mia esperienza, che si tratti di lavoro, relazioni, sviluppo personale e passioni.

Studio e ho studiato diverse lingue, ne parlo fluentemente 5 e ne insegno 3: inglese, francese e tedesco.

Dal marzo 2020 lo faccio anche sul mio account Instagram Learn with Lav, su cui condivido ogni settimana nuovi video e contenuti grafici e dove interagisco con la mia community attraverso quiz e domande, che divertono, intrattengono e stimolano la consapevolezza linguistica, un ingrediente fondamentale per apprendere le lingue con successo.

Foto: alessiofelicioni.net
Al tempo stesso lavoro in ambito turistico e non solo: le mie competenze linguistiche, comunicative e di gestione globale del lavoro (in particolare la mia attenzione ai dettagli) si adattano alle mansioni più disparate, che mi vengono spesso proposte senza che io abbia mai immaginato di poterle svolgere.                                                                                                                                                                                                                                                      Per citare solo un paio di queste esperienze inaspettate, nell'ultimo anno mi sono trovata a fare da interprete al ricevimento di un matrimonio internazionale e a condurre in più lingue interviste in diretta durante la LEN Champions League.
 
Il mio lavoro, o meglio i miei lavori… mi appassionano molto, ma non vivo solo di questo. Tra un impegno e l'altro trovo sempre il tempo di sfamare la mia curiosità, pedalare in riva al mare, fotografare uccelli marini e ballare, attività che mi rigenera e mi fa sentire di stare davvero prendendomi cura di me.

Amo viaggiare e ne sento un vero e proprio bisogno, tanto che spesso quando incontro conoscenti mi sento sempre domandare "Ma sei qui? Ti pensavo altrove!". Eppure sì, sono "qui", perché dopo Berlino e un anno di Senegal, alla fine il mio baricentro l'ho trovato proprio nel posto da cui da adolescente fuggivo ogni volta possibile.                                                                                                                                                                                                                                                                A Civitavecchia, secondo me, comincia l'Africa. C'è un fil rouge culturale, antropologico, sociale e forse anche linguistico che lega la mia città natale alle grandi capitali del Sud del Mediterraneo: città che sono Madri, che accolgono senza distinzione, che ti attraversano con i loro colori, profumi, coi gas di scarico, il traffico, i disagi, i problemi e i sorrisi che risolvono tutto. 

La mia città di quella bellezza non ha più molto, perché numerosi bombardamenti le hanno cambiato la faccia (lasciando il grugno pure sui volti di alcuni abitanti), ma in certi elementi io ci vedo un po' Napoli, Fès, Dakar, Tunisi, Smirne, o perlomeno quello che io di quei luoghi mi sono portata dietro, quello che quelle città hanno instillato in me, rendendomi quella che sono. E come ho scritto nell'ultimo post: "la bellezza è ovunque ti permetti di vederla". E io, a 33 anni, mi permetto di vederla anche dove gli altri non la vedono!

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